lunedì 29 settembre 2008

SOGNO

tipo la neve. una pista, ke assomiglia alla collina della mia vekkia casa a san mauro.
mia sorella ed io ke andiamo sullo snowboard. veloci. lei è davanti a me.
poi il margine del sentiero battuto ke si avvicina. fuoripista. cado.
la tavola ke si stacca dai miei piedi e inizia a scivolare a velocità sempre maggiore giù e ancora più in basso.
la vedo skizzare incontrollabile fra gli alberi, i dossi, stekkati.
poi un enorme salto. ma non è più una tavola da snowboard, ma la makkina di mio padre.
vola e si sfracella al suolo. la vedo da lontano, capovolta, e sento le urla di mia sorella.
"cosa cazzo hai combinato?!!!! noooooooooooooo"
la raggiungo vicino alla carcassa dell'auto. non ha più le ruote e si è spezzata a metà.
"no, nata, aspetta adesso la riparo..."
"ma come cazzo fai a ripararla, stai fuori? non vedi come è ridotta? sei un'imbecille...hai già fatto fuori un'auto e adesso questa, l'unica rimasta. i nostri genitori come andranno al lavoro? due makkine, ma ti rendi conto viola? CAZZO TI RENDI CONTO?"
disperazione.
"....ma...ma....sono solo caduta, come ho fatto a provocare questo?"
arriva mio padre, contento, vuole parlarmi, eppoi vede la macchina.
la sua espressione dice tutto.
la sua voce, "viola, questo adesso è un guaio serio. non si skerza più. vai a prendere mamma al lavoro."
mia mamma mi tira ginokkiate frontali, proprio come quelle di thai boxe, mentre piange e mi insulta.
io allibita e desolatissima, penso solamente ke cercavo di andare in snowboard. nullapiù.

domenica 21 settembre 2008

eppoi quando la gente ti dice di tener duro ke con il tempo tutto si affievolirà e le sensazioni si ovatteranno, fino a ke il pensiero non provokerà ke un brividino su per la schiena della durata di un battito di ciglia, eppoi nemmeno più quello.
le proprietà curative del tempo un mistero dalla certezza assoluta.
una bestemmia senza valore, abbassi gli occhi e scruti le tue mani. un giorno magari verrai abbandonato da questo dolore, ma questo vuol dire ke lo stesso procedimento è in atto anke in un altra testa. e stavolta ki è più forte vince. tieni duro e tutto passa prima. come premio il sollievo dell anima.
ke senso ha rivedersi, non è certo una buona idea. rivedersi non vuol dire ritrovarsi.anke se un ancora è sottinteso.
una bestemmia.
non riesco avere buone idee. forse è solo ke l'idea migliore non mi piace.
forse ke speravo fossi debole.debole come me.ke sbagliassi anke tu.

domenica 14 settembre 2008

LOVE & GRAND PRIX

ke legnata. perdere l amore.
puoi perdere la sua maglietta. ma non il suo amore. questo proprio non si può nemmeno quando si deve.
e questo clima da cannottiera e freddo ai piedi.
e la formula uno ke non l ho mai kapita tantomeno guardata.
solo il rumore innaturale delle makkine ke fuggono può appassionare e poi nemmeno quello dopo cinque giri, così monotono e irritante.
per una pista così bagnata ci vogliono ruote ultra aderenti, quelle con i solchi. quando la pista si asciuga un poco allora si debbono utilizzare le gomme intermedie, ke hanno meno solchi e meno profondi, sempre per una buona tenuta di strada, ma con minor attrito.
le makkine mi sembrano di cartapesta. appena si sfiorano perdono tutto, si sfaldano. sono veloci si, ki lo mette in dubbio? basta sentire il casino ke fanno, mi danno però l impressione di essere fragili, deboli. qualkosa deve sempre essere rimpiazzato e sostituito. le traiettorie delle curve sono sempre le medesime, i sorpassi rari. i pit stop sono più divertenti, quando rimane la pompa di benzina attaccata al bocchettone.
di incidenti spettacolari non credo se ne vedano più, ogni vettura ke esce di pista ha almeno mezzo kilometro di erba soffice e profumata prima di skiantarsi sul muretto.
tutto in questo "sport" è così fottutamente regolato e studiato e organizzato, da renderlo tedioso e odioso.
l adrenalina, però quella la provano solo i piloti.
mi manki.

sabato 13 settembre 2008

BIS

un ragazzo si taglia il braccio per mostrare il suo sangue al suo amore.
il suo amore lo porta al pronto soccorso, ma non lo riprende con se.
hai un braccio fasciato e il resto in frantumi.
io mi ricordo quando anni fa, ti sei girato e ti sono caduti i pantaloni, così.
come in un cartone animato. quanto abbiamo riso, tu ke ti volti e flop...ti ritovi in mutande.
una scena senza senso.
adesso hai il braccio fasciato.
avresti dovuto andare sotto il balcone del tuo amore e voltarti come anni fa.
anzikè il sangue avrebbe visto le tue mutande.
ne sono certa, ti avrebbe ripreso con se.
fidati.

venerdì 12 settembre 2008

UUUUUUAAAAAAAAAHHHHHHHHHH

le canzoni urlate sono le migliori.
finchè il muso nn diventa rosso e il suono della voce si spezza.
finchè la testa non duole e la gola brucia.
i blog con la dedica sono i migliori.
dedicato a ki le canzoni le urla.