martedì 25 novembre 2008

DRAIN THE PAINT

Perkkè cantare e scrivere e dipingere

O magari scrivere con la pittura mentre si canta dev essere una sensazione grossa.

Con la sigaretta in mano e le mani sporke di colore e la musica ke ti fonde i timpani e la testa piena di immagini e parole in una stanza disordinata con una finestra ke da su un albero con i capelli sudati appiccicati al collo e la fronte i pantaloni larghi e la maglietta bianca la sensazione ke sei libera finalmente dopotutto senza niente urlare mentre si scrive ballare sui colori molli lasciare le proprie impronte su fogli muri perkè love is paranoid perkè non è punk ma è tribale come il ballo della pioggia o come quello della tarantola impazzita perkè la pazzia ancora non s’è le portata via giovane da poter sbattere la testa avanti e indietro facendo le smorfie indecenti davanti allo spekkio non sei tu sei tutti gli altri e la birra stavolta finalmente non si beve in compagnia you follow me to the end to the end girare vorticosamente affondando la testa nel cuscino per vedere gli insettini neri ke ti volano attorno ma ke non riesci ad akkiappare perkè anke questo è sballo solo se sei pronta a non essere perseguitata le scarpe slacciate l odore del sudore fresco e quello della vernice altrettanto fresca se non fossi a san francisco sarei affacciata ad una finestra con il muso verso il cielo grigio e l aria ke profuma di neve e l albero tentando fino alla morte di disegnare le parole e scrivere le immagini e urlare la musica ovvio spruzzare il rosa perkè sei incazzata e strisciarci sopra la guancia finalmente essere l artista della domenica sentirsi sexy perkè la guancia rosa dona e nessuno lo saprà mai avanzare prendendoci gusto cazzo non è nel mio stile tre sigarette in bokka una verde una bianca e una rossa proprio come la bandiera italiana tanto stanno piano diventando cenere quella rossa brucia prima come la passione la storia si una storia ke non finisci mai una storia assaporata d arte astratta mentre le tonsille kiedono pietà.