lunedì 7 novembre 2011

ooohhh finalmente, finalmente arriva il giorno che "oh cazzo".
giuro, mi annoiavo. sono andata su in mansarda con l intenzione di dipingere (?).
poi ho avuto freddo ai piedi e non avevo l'ispirazione, allora mi sono messa ad aprire tutti i cassetti che trovavo. ho sbirciato fra tutti i raccoglitori, documenti, cartoline, ho letto atti catastali, lettere di lavoro di mio padre, ho trovato fatture, ricevute, burocrazia su carta, fotocopie. non mi dispiace frugare nei cassetti, anzi e' una cosa un po' perversa che penzola fra l'immensa curiosita' e il senso di colpa, fra la fantasia e la razionalita'. e poi il caso, sotto forma di destino sornione ha fatto in modo che finissi proprio con le mani in uno scatolone. il mio. e giu' di cartoline, fotografie con fargetta, volantini su volantini su volantini, spillette anarchiche accendini consumati, biglietti di metro e tram europei, il biglietto dell'interail, messaggi minacciosi del wwf, un mio rastino con il cordino verde, un biglietto di ingresso del green leaves. e poi pagine e pagine scritte.
non ho voglia di leggere cose vecchie, so gia' che saranno imbarazzanti e scadenti sul patetico. aspetta, fammi capire, non vuoi leggere perche' hai paura di vergognarti? di chi, di te stessa? mi vuoi far capire che adesso hai paura di vedere, di rivederti?
no, okkei hai ragione, ci provo, mi leggo, mi vedo. imbarazzante e patetica. seduta per terra, sposto tutte queste pagine di diario, guardo la parete di fronte, "oh cazzo".
illuminante come non mai, ti vedi doppia ed e' un attimo che cade la maschera. si, quella maschera che ti fa essere in un modo e comportare in un altro. quella maschera che ci nascondi dietro il senso di inadeguatezza. quella maschera con cui pensi di far colpo, perche' senza hai paura di non riuscire. comunque certe cose non e' semplice ammetterle. no, che la vergogna e' troppa, trovarsi nudi di fronte allo specchio e vederli uno per uno tutti i difetti, sperando che non li vedano gli altri, vestirsi, coprirli e uscire di casa con la menzogna gia' addosso. e ci creiamo una maschera pure per gli altri, preferiamo vederli sporchi e cattivi oppure adorarli, perche' cosi' ci sentiamo noi piu' protetti e piu' nascosti. che potrei inondare questa mia mansarda di tutte le insicurezze che celo, che tengo polverose in questi scatoloni, che galleggiano dietro a questi occhi miei, quelli che se mi incontri hanno l'aria di sfida e di menefreghismo. perche' ai deboli vien ben piu' facile travestirsi.

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