giovedì 22 ottobre 2009

L'UNICA RAGAZZA SEGREGATA DAL PARTY

dunque festa internescional (americani e tedeski e tre italiani)
sta di fatto ke son tutti ubriaki e il giardino è illuminato a giorno talmente gli invitati usano il flash, perkè si sa ke l importante non è andare alla festa ma provare di essere un animal party e di divertirsi e ubriacarsi ovviamente. ma lasciamo perdere ogni qualsivoglia tipo di critica visto ke se io non uso la makkinetta ke fa le foto è solo perkè ho il terrore di perdermela per la cinquecentomiliardesima volta.
insomma accecata da questa luminosità mi dirigo verso quella ke assomiglia ad una cucina. e da qui provo a riproporre il dialogo ke ha fatto di me la persona meno considerabile dell intera festa. yo.
ah, premesse: festa a tema-vestiti da qualsiasi cosa ke inizi per c-, io no ubriaca e tantomeno vestita da cucumber...
"weee Uli...how's going? just arrived?"
"nope..i'm supposed to live here..."
"oh yeah great...cool...awesome...so...what's that?"
"it s my gun...tonight i'm a camera-cowboy"
"oh yeah great...cool...so....just an information...what precisely is a camera-boy?"
"easy...a cowboy who takes pictures!!!"
"oh yeah...great...cool...may i have your gun?! just wanna try if it works..."
"uhuhuhuh...you italian crazy! this is a toy-gun...obviously doesn' t work...it's for fun!"
"oh yeah really?!...sorry i'm so dumb..."
"uhuhuh...u know...when i was kid i really wanted to own a toy-gun..and i remember that for my birthday my mum gave me as gift a supercool last generation toy-gun...it was so expensive..but after few days i broke it and i was really upset and really sad...i cried and cried as long as my mum decided to buy me another one!! uhuhuhuh...."
"oh yeah?!..cool...i mean...great...u know what?"
"what?"
"when i was child i really loved guns too...my dad used to collect..mmhhh, how is it called the big gun, is not properly a gun, hunters use that...."
"ah got it...but sorry i don t know how it is called...we can ask to that guy over there he's american...he knows for sure...ehy mate what's the name of that gun that is not a gun but bigger then a gun?!"
"rifle...why?"
"oh thanx...nothing...we are talking about childhood and guns..."
"oh interesting, so, what were u saying about childhood and guns?"
"yep...i was just telling to Uli that when i was young i've killed 23 cats shooting at them...with the rifle."
"whaaaaa??"
"whaaaa??"
"yep, i shot down my kittens."
"your kittens? why? i dun believe it"
"trust me...i lived in the countryside and every year there were too many cats around my house...do u know...cats are so ...prolific..is it right to say prolific? anyway my dad let me shoot and kill them...but it is not so weird...how could we have fed them?!"
"and your dad allowed u to use the rifle?"
"yep...why not...it was because he wanted me to improve my...oh shit...improve my...fuck i don't know how to say...ok doesn't matter...he wanted me to improve my ability to shoot from great distance..."
"did u shoot them in the head?"
"no no no...thanks guys but i was not that good...!!"
"and after?! i mean, where did u throw away the cat's bodies?!"
"are u crazy man?!...throw away?!! please...we ate them of course!!...throw away...oh my god what a waste!"
"(americano) ehm sorry where u told are u from?
"ITALIA!!"
"can't believe"
"agree can't believe too"
"oh c'mon guys u are american and u are german...you should understand these kind of things..."
"...."
"..."
e fu così ke con la scusa del cesso e la scusa dell amico fuori ke aspetta i miei due nuove amici si dileguarono.
adesso però io c ho un paio di osservazioni da fare:
1- mi sono rotta il cazzo di dover sempre rispondere alle solite domande, peraltro con lo stesso medesimo ordine di successione, del tipo, come ti kiami di dove sei da quale parte dell italia cosa studi per quanto tempo sei qui...eccetera eccetera eccetera ke una volta ho messo il cervello in automatico e per caso il tizio ke mi stava davanti era un millesimo più originale degli altri e mi son ritrovata a rispondere centro italia alla domanda ke cosa studi.
quindi adesso io parlo di quello ke mi passa per la testa e la storia dei gatti era penosissima però kazzo solo due imbecilli potevano semicrederci e se nn mi hanno creduto in toto è solo perkè io li guardavo più stordita di come loro guardavano me.
2- ripeto, la storia dei gatti era penosissima, vabbè non importa, però almeno ho deviato dal menù fisso di domande pallosissime. cioè riskio di tornare in italia sapendo solo dire ki sono e cosa faccio. inventando cazzate allucinanti, assurde e incomprensibili ancora meglio, ci si mette sicuramente alla prova. devi inventarti parole ke non sai, girarci intorno, incartarti, kiedere aiuto. nonkè molto più divertente almeno per me, senonkè anke un po' umiliante... ad esempio adesso so come si dice fucile e so anke ke "mira"in inglese si dice semplicemente "aim" e non ability to shoot from great distance...ke cmq sebbene suoni molto italish sono abbastanza fiera d aver tirato fuori...
3-l umorismo è una fra le caratteristiche ke meglio rappresenta il relativismo culturale uno fra gli aspetti ke davvero descrive la diversità dei popoli...la maggior parte delle volte è la più severa fonte di incomprensione. un piccolo mea culpa è dovuto, perkè il mio humor talvolta è simpatico solo a me e qualke volta nemmeno....
4- le battute azzardate semi-stereotipate soprattutto se acide non trovano un gran consenso però suvvia...siete pure ubriachi...la prossima volta per farmi perdonare vi farò una foto mentre vi abbracciate tutti cow-boy, christmas, cesar, cannolo, (columbine e crauti)... la prossima volta forse boicotto sto a casa e leggo gli ingredienti dell acqua minerale...sperando di non tornare in italia sapendo solo dire...i m not a backpaker, i m an exchange student...

lunedì 19 ottobre 2009

ODE ALLA BICICLETTA

ti perdono asfalto conciato male e perdono anke i freni della bicicletta ke fanno di tutto tranne frenare perdono il vento sempre assolutamente in direzione contraria perdono il lukketto arrugginito e il cambio ke scala in automatico ma sempre in marcia disonesta perdono il sellino basso perdonerei le sospensioni se fossero mai esistite perdono il manubrio fazioso ke tende sempre a destra perdono voi ciclisti ke mi esortate a proteggermi il cervello perdono voi ciclisti ke mi superate ballando la macarena in salita perkè il vostro mezzo ve lo permette perdono i pedoni dalla camminata imprevedibile e perdono i suv inarrestabili perdono salite discese perdono la pioggia perdono i miei polmoncini e il movimento rotatorio delle mie gambozze perdono le sbiciclettate sotto il sole e quelle al freddo della notte perdono le sgommate e gli slalom e le quasi cadute. insomma perdono.

domenica 18 ottobre 2009

domani ingoio un portacernere mi fotografo la pupilla dell occhio e mi premo il tappo della birra su un braccio. domani mi compro una borsetta rosa mi inflo una sigaretta sull orekkio e canto una canzone odiosa. domani ammazzo il cellulare mutilandolo di tutti i tasti riscrivo le pagine del mio libro preferito e faccio un giro attorno a casa mia. domani vado a dormire all ora giusta conto i kilometri per poi cancellarli dalla memoria e bevo vitamin water. domani utilizzo il seghetto per aprire il materasso esco di casa senza lenti e mi copro l ombelico con una foglia. domani vedo ke tempo fa utilizzo il bagnoskiuma alla cicoria per lavarmi i talloni assumo i fusilli come mio manager. domani un due tre stella. domani compilo una lista. domani muovo solo il ginokkio sinistro. domani compro un coccodrillo con le zampine bianke. domani tutto. domani tutto tranne oggi.

mercoledì 14 ottobre 2009

la costanza è anke dedizione, ma soprattutto costrizione. significa prendersi per il colletto e minacciarsi o fare leva sui propri sensi di colpa.

dunque, una cosa ke mi piace abbastanza sono le conversazioni. non le mie ma quelle degli altri. mi piacciono soprattutto se io non ho niente a ke spartire con quel dialogo e ancor di più se non conosco gli interlocutori.
allora ieri mi siedo su una pankina sbocconcellando il mio paninetto chicken e avocado, fuori dall'università, sollevata dal mio terzo semi esame e con la voglia di kiakkierare con qualkuno perkè si sa ke appena finito un esame si deve rompere le palle agli altri esseri umani e se non per lamentarsi almeno per sfogarsi un po'. ovviamente io se non mi si rivolge parola, non sono molto in gamba ad attaccare discorso così randomly. il ragazzo seduto accanto a me invece si. il ragazzo ke si kiama drago di neve o neve di drago o semplicemente neve drago si rivolge alla ragazza ke invece è seduta di fronte a me. lei al contrario si kiama bella e intelligente. io ke mi kiamo viola e basta ho subito pensato ke avrei tanto voluto avere dei genitori orientali. insomma, il ragazzo ha l aspetto orientale mangia un piatto arabo ma appena apre bokka si capisce immediatamente ke la sua giovane vita l'ha trascorsa in australia. anke la ragazza ha i tratti dell'estremo est, studia e mi ci vuole poko a capire dalle unghie dipinte assurdamente dal taglio di capelli e dall accento ke è giapponese o koreana. koreana per l'appunto, ma vissuta in giappone per un bel pezzo. neve drago esordisce, rivolgendosi a bella e intelligente, con un'interessante questione: non è ke per caso sai a ke ora kiude questo bar? io dal canto mio, da brava italiana non posso far altro ke pensare ke nevedrago è partito all'attacco e rifletto sull' ingenua pateticità del primo approcio. e invece verrò poi sorprendentemente smentita. dopo una decina di minuti di intensa conversazione condita di domande risposte affermazioni prese in giro, classico approcio occidentale, nevedrago finisce il suo kebab e semplicemente senza mezzi termini o mezze insinuazioni saluta bella intelligente con uno spiazzante nice to meet you. poi scompare. senza numero di telefono senza un semi appuntamento senza sapere se lei vive in campus, senza kiederle ke avrebbe fatto la sera stessa, senza invitarla a prendere qualkosa da bere.
come ho già detto son rimasta piacevolmente sorpresa in quanto trovo la cosa molto romantica ed esistenzialista da un certo punto di vista. due ragazzi ke si incontrano e si scambiano un millesimo della propria vita in una manciata di minuti senza ke sia mai esistito un prima senza il pensiero del poi. ed è qui ke entra in gioco la conversazione. drago è di origine cinese ma non è mai stato in giappone, bellaintelligente è koreana-giapponese ma mai stata in cina, parlano dei fiori di cigliegio giapponesi e della costa cinese, di perkè lei sta sottolineando un libro sul terrorismo quando invece studia contabilità e del fatto ke le uova strapazzate assomiglino ad un cervello, dell australia ke dopo cinque anni diventa noiosa, di come si dice bu ke qi in koreano, del corso post-graduate, delle unghie fosforescenti di lei, delle stazioni di tokyo, del significato dei loro nomi, del fatto ke una ragazza non può essere sia bella ke intelligente e ke deve scegliere quale aggettivo tenersi. io in disparte con il mio sandwich mi godevo il ruolo da esterno-interno. avvolte ascoltare rende più ke partecipare, esistono un sacco di fattori ke partecipando al dialogo sfuggono. un ascoltatore è più bravo a captare le sottigliezze come le espressioni non solo linguistiche ma anke facciali di ki parla. un ascoltatore esterno, per quanto il dialogo possa apparire superficiale, ha più tempo per riflettere su quello ke sente, non deve essere pronto a preparare una risposta e ripeterla in un arco di tempo consuetudinariamente predefinito. e da una conversazione fra studenti in pausa pranzo io ho riflettuto poi durante tutto il percorso per tornare a casa e lo faccio anke in questo momento.ed è gratificante anke trarre conclusioni errate o meno ke siano. è stato in qualke modo spiazzante rimproverare la mia malizia, ma allo stesso modo avvolte ci si rende conto ke anke non avere ragione da le sue soprese positive. è stato bello quando mi sono accorta ke io sapevo cosa voleva dire bu ke qi, ma ke avrei anke voluto vedere i cigliegi e la stazioni giapponesi. forse viaggiare è emzionante per questo? perkè due individui sconosciuti parlano di qualkosa ke puoi comprendere anke tu? perkè sorridi tra te e te e sai di sapere cosa vuol dire bu ke qi. perkè domani sorriderai quando in metropolitana dall altra parte del mondo sentirai dire ke in australia vanno al supermercato a piedi scalzi e tu appunto sorriderai, perkè comprendi cosa intendono e una piccola parte di te si sente fiera per questo sapere.
domani mattina forse mangerò le uova strapazzate e forse penserò ke assomigliano ad un cervello...il mio...

e cmq bu ke qi vuol dire solo prego, ke si dice dopo il grazie. nulla di ke...

giovedì 8 ottobre 2009

veloce veloce devo scrivere veloce perkè ho solo trenta minuti primi non uno di più non uno di meno si saltiamo virgole e punteggiature stronze mi fate solo perdere tempo devo raggiungere una quota minima di mille parole devono essere di ottima qualità devono devono devono mi ripeto così forse ho tre parole in meno a cui pensare e adesso è questo l obiettivo un tot di tempo per dimostrare ke son capace di raggiungere una quantità elevata implementando la qualità scrivo una poesia così do spazio così spingo la qualità
una tenera tazzina bianca
contiene i misteri del tempo
residui di caffè
cenere
capelli
tenera tazzina bianca
il tuo uso è stato stravolto
non poggi più il tuo freddo pallore
su labbra assetate di aromi
quel ke di te adesso appare
è il tuo illustre squallore
piaciuta? fa cagare ma io ho sempre sostenuto ke il merito della poesia sia solo nell andare a capo perkè è la frase spezzata quel vuoto della linearità non completa ke affascina e ke cede il suo mistero alla parole nulla più nulla meno voglio entrare a far parte di un circolo illetterario uno di quelli ke stimola la produzione artistica a forza di pedate sula skiena uno di quei circoli ke più leggi meno ci capisci un circolo di quelli in cui tu sei il pagemaster solo di te stesso e non esiste l exit no libertà d'espressione è un'termine ke non apprezzo l'espressione è un'essenza ed è insita nella persona ke sei anke se avvolte io con la censura ci simpatizzo e il perkè di questa bastarda contraddizione è semplicemente perkè più mi sembra di accumulare meno ci capisco e mi barcameno come una poesia si barcamena nei suoi significati quante parole ho scritto mai abbastanza yeah e allora cosa? e allora un sollevato nonkè rasserenato vaffanculo!!

giovedì 1 ottobre 2009

FROZEN PIE AND FUCK OFF

vado a giorni alterni. e oggi si è proprio il giorno alterno.
ventiquattrore senza aprire bokka, l unico suono ke ho pronunciato è stato un aborto di sorry senza le erre. l ho detto a me stessa giusto per capire se le corde vocali rispondevano ancora, esito negativo. continuo a ripetervi miei cari ke domani è il primo giorno del resto delle vostre vite e invece voi avete la tendenza a dimenticarlo.
ho speso un'ora al supermercato. un'ora per comprarmi la cena. sto attraversando una fase di involuzione decisionale vagando fra le corsie di cibi e detersivi con un okkio impegnato e l altro rassegnato. dieci minuti buoni davanti ai cereali ke poi non compro.
un tizio dalla cannottiera viola e okkiali da sole mi passa davanti parlando al cellulare e mangiandosi un fungo crudo bianco, un ragazzo a braccetto con una ragazza mi fissa poi mi dice hello poi mi fissa e continuando a fissarmi mi raccomanda di avere un lovely day, pekkato ke siano le sette di sera e pesco un sakketto di formaggio spezzettato. il resto vien da se forzatamente, 8 passion fruits, mezzo frutto arancione con semini neri ke non so ke cosa sia, un sorbetto gusto passion fruit, pesto, scaglie di formaggio. domani sarà una spesa migliore.
sarà ke ho sognato il terremoto e anke un mostro. sarà ke i sogni non d'oro mi fanno incazzare. sarà ke quando le lascio uno spiraglio aperto la pigrizia prende il sopravvento e mi mangia viva. sciopero del silenzio perkè voglio un mondo più acido. perkè ki sorride è morto.