giovedì 24 novembre 2011

stavolta mi impiego nella fantascienza anche io.
se c'e' una cosa per cui avere paura del futuro quella e' che di cose ce ne stanno piu' di una.
anno 2011 "la vergogna della pubblicita'"
l'economia determina la pubblicita', la pubblicita' determina l'economia, entrambe determinano lo status dell'individuo, posizione sociale e relativo ventaglio di possibilita'. eccola, cosi' spietata, presente colossale. un mondo creato dalla pubblicita' su cio' che puoi, vuoi e devi volere, piacere, lettera e testamento.
la vergogna della pubblicita' del poker online su tutti i canali, su tutti i siti, ci giocano i calciatori e le casalinghe, lo puoi fare mentre caghi o al lavoro, non ti devi vestir bene. gioca, gioca, gioca, che non importa, tra tre anni faremo la pubblicita' progresso, che il gioco vi ha fatto perdere tutto e andare all'ospedale perche'... siete malati. la malattia del gioco d'azzardo esiste anche adesso, ma tra tre anni saremo di piu', saremo insieme a tutti quei pischelli che hanno iniziato troppo piccoli per dire di no alla pubblicita'.
la vergogna delle tette e dei culi, pure la ryan air che casca a pezzi ti svende i biglietti dicendoti che le hostess sono piu' fighe di prima. le hostess della ryanair??? ah, ma la vergogna e' piu' grande quando ti fanno scegliere se volere l'assicurazione per il viaggio o meno, si, ti fanno scegliere, ma senza la casella no. e passi minuti e minuti a cercare sta casella no che non esiste ed alla fine premi si.
la vergogna di venire inculati sempre e comunque davanti e didietro. ti tocca vivere una vita in difesa, o inculare a tua volta. mica tutti siamo bravi ad inculare comunque, e c'e' anche chi non ha voglia di imparare.
la pubblicita' non si vergogna mai. anzi , che si vergognino gli altri! la pubblicita' si basa su uno spirito creativo che e' la base giustificante di ogni finalita' a cui essa attende. se e' vietata l'ipnosi, si cercano forme che piu' le assomiglino. e poi la pubblicita' puo' tutto, puo' stare dove vuole. tra dieci anni forse meno, quando ci suonera' il cellulare apparira' una pubblicita' , cosi' ogni volta che manderemo un messaggio. fino a che un giorno ci sveglieremo e quella pubblicita' non solo la vedremo, ma dovremo ubbidire ad essa, altrimenti il blocco. ecco appunto, questa e' la mia fantascienza. quella che un bel giorno noi ci troveremo con le spalle al muro. senza piu' poter scegliere. un giorno accendendo il cellulare la pubblicita' mi dira' fai benzina da questo distributore, altrimenti ti blocchiamo il cellulare. e cosi' sara' per tutti i cellulari e tutte le compagnie, e noi un giorno piano piano ci ritroveremo a dire si. volenti o nolenti. un giorno ci sara' un monopolio completo, una dittatura di non si sa chi e non si sa cosa. ma noi andremo avanti secondo logiche non nostre. in quell'anno noi ci ammaleremo di gioco d'azzardo e verremo guariti, perche' e' stato deciso che tu e tu e tu, vi ammalerete di quello, e invece tu e tu e tu vi ammalerete di un certo tipo di stress che si presenta sotto forma di cellulite tumorale. che il mondo e' gia' cosi' mi direte, vedi le banche, senza di esse non puoi trovare lavoro, non puoi ricevere stipendio e comprare casa e assicurarti e bla bla. si, e' gia' cosi', ma e' all'inizio. adesso posso ancora difficilmente voltarmi, posso decidere io da quale banca farmi ciucciare i risparmi, posso ancora sopportare tutte le vostre pubblicita', senza dover tirare giu' i pantaloni e piegarmi a 90, pronta per l'ennesima.
ecco, quel giorno tra un po' di anni, potremmo scegliere tra il si e il no. con la casella del no oscurata, e ci manchera' il tempo di cercarlo questo no, e se riusciremo a conquistare un solo no, avremmo accettato cosi' tanti si che piangeremo forte, perche' finalmente ci hanno messo con le spalle al muro e di voltarsi non se ne parla.

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